Convegno sul made in Sicily e sulle fitopatie piu' importanti del momento

Successo per l'incontro incentrato sul tema "Made in Sicily e difesa fitosanitaria", che ha preso in esame le produzioni di arancio, limone, olivo e pomodoro, tenutosi lo scorso 22 novembre 2019 a Siracusa, alla presenza di un folto pubblico di agricoltori, imprenditori, organizzazioni di categoria, responsabili dei relativi Consorzi di tutela, del DOSES (Distretto Ortofrutticolo Sud Est Sicilia) e del Distretto agrumi di Sicilia. Presenti anche amministratori locali ed istituzioni scientifiche.

Un momento durante i lavori

"La grande partecipazione di un pubblico qualificato – ha detto Michele Salvatore Lonzi , presidente del Consorzio di tutela del Limone di Siracusa IGP, che ha organizzato l'evento – è la dimostrazione del grande interesse che gli operatori del settore avvertono sui temi della ricerca".

Ed è stato proprio Lonzi ad aprire i lavori con i ringraziamenti di rito, cui è seguito il suo intervento sul tema "il valore della terra e dei prodotti agricoli" e sull'incarico di consulenza ricevuto dall'assessore Bandiera mirato a redigere una nuova legge organica sull'agricoltura in Sicilia.

A seguire è stato Giuseppe Milazzo , europarlamentare, a relazionare sui provvedimenti in itinere riguardati gli aiuti al contrasto delle fitopatie.

Si è proceduto quindi con il programma in scaletta, dando la parola ai relatori di approfondimenti sull'arancio e sul limone, cui è seguito un interessante dibattito fra gli operatori e i relatori, lo stesso è avvenuto per le successive due dissertazioni sull'olivo e sul pomodoro.

Il primo intervento scientifico, a cura di Eros Giuseppe Massimino Cocuzza dell'UniCT (Sezione Entomologia Applicata) Di3A, ha riguardato alcune fitopatie dell'arancio, oltre alla già nota Tristeza (CTV) che, negli ultimi anni, ha decimato gli aranceti di buona parte della Sicilia.

I dati Istat del 2017, del resto, indicano come in Sicilia vi siano circa 49.000 ettari di agrumeti di arance: Catania è la provincia principale, la più vocata con 24.350 ettari di arance, segue Siracusa con 17.000 ettari, Agrigento ne ha 5.010 ed Enna ne ha .2902. Considerato che il virus Tristeza sta proliferando su tutta la produzione delle varie province, si stima siano stati espiantati e riportati in produzione con nuove cultivar e nuovi impianti restistenti al virus circa 5mila ettari di agrumeti.

A seguire, Silvia Di Silvestro del CREA -Centro di Ricerca di Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura di Acireale, la quale ha parlato di screening di genotipi di agrumi per la ricerca di geni di resistenza/tolleranza al mal secco degli agrumi.

Il terzo focus ha avuto come oggetto "la mosca delle olive nella produzione di oli pregiati" a cura di Francesco Scollo del Consorzio di Tutela Olio Monti lblei DOP, mentre il quarto e ultimo ha riguardato il pomodoro da mensa e una disamina sul "Tornato Brown Rugose Fruit Virus: una nuova sfida per la produzione del pomodoro in Europa". A relazionare è stato Walter Davino del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, dell'UniPa. Il docente universitario ha offerto una panoramica su come si manifesta il virus che risulta presente in Sicilia dal mese di gennaio 2019, ma che ha fatto la sua apparizione anche in altri Paesi del mondo.

Dopo circa cinque ore di intenso incontro scientifico, ha concluso i lavori l'assessore regionale all'Agricoltura Edgardo Bandiera il quale nell'occasione ha informato i presenti circa la programmazione dei fondi europei, sottolineando come la Sicilia risulti prima regione in Italia per numero di controlli effettuati su tutto il comparto agroalimentare, dando così merito alle operazioni di sequestro poste in atto dal Corpo Forestale della Regione Siciliana. Bandiera ha altresì dato l'annuncio di un costituendo nucleo operativo regionale per la sicurezza alimentare, il N.o.r.a.s, all'interno del corpo forestale.

Il convegno ha avuto il patrocinio del Consiglio della Federazione regionale degli Agronomi di Sicilia.